Addio alle bustine di zucchero nei bar

2022-12-20 13:45:54 By : Mr. Aibing Ding

La Commissione Europea ha proposto un regolamento in cui vengono vietati gli imballaggi monouso: tra questi vi rientrano anche le bustine di zucchero.

Ridurre al minimo gli sprechi e, di conseguenza, gli oggetti monouso: è questo l’obiettivo che l’Ue si è posta per il futuro, a partire dagli imballaggi. Dopo la messa al bando di piatti di plastica, palloncini e posate, è ora giunto il momento delle iconiche bustine da zucchero, che forse lasceranno il posto alle storiche zuccheriere, dispenser di zucchero senza alcun tipo di spreco.

La bustina di zucchero è destinata a sparire dai banconi dei bar di tutta l’Unione Europea. Nella proposta di regolamento sugli imballaggi presentata oggi dalla Commissione Europea vengono espressamente vietati gli imballaggi monouso anche per lo zucchero nel settore Horeca (hotellerie-restaurant-café). Saranno messi al bando bustine, tubetti, vassoi e scatole. Verranno proibiti, se la proposta non sarà modificata dai colegislatori, «imballaggi monouso nel settore Horeca, contenenti singole porzioni o porzioni, utilizzati per condimenti, conserve, salse, creme per il caffè, zucchero e condimenti, ad eccezione di tali imballaggi forniti insieme ad alimenti pronti da asporto destinati al consumo immediato senza necessità di ogni ulteriore preparazione».

Di conseguenza, se la proposta passerà così com’è, la bustina di zucchero diventerà il ricordo di un tempo che non c’è più. Si metterà così fine in Europa, per tornare probabilmente alle tradizionali e più ecologiche zuccheriere, ad un oggetto che ha circa un secolo di storia.

L’invenzione della bustina di zucchero è controversa: alcuni la fanno risalire addirittura al 1862 a Philadelphia; altri la ascrivono a due parigini, Loic de Combourg e Francois de la Tourrasse, che avrebbero inventato la ‘sucre-pochette’ nel 1908. Altri ancora la attribuiscono al newyorkese Benjamin Eisenstadt, classe 1906, di professione inventore e imprenditore, morto nel 1996. Aveva un caffè a Brooklyn, poi passò a fabbricare bustine di thè: per ampliare il giro d’affari, propose ai grandi produttori di zucchero di confezionarlo in piccole bustine da pochi grammi. Dato che non aveva ottenuto un brevetto, gli zuccherieri gli rubarono l’idea, senza dargli un soldo. Eisenstadt non si perse d’animo e nel 1957 inventò la saccarina in polvere. Ora una delle sue invenzioni più fortunate finirà fuori mercato nel Vecchio Continente, dove ha riscosso grande successo. Per la disperazione degli appassionati di glicofilia, i collezionisti di bustine di zucchero. Se ne vedete uno, oggi abbracciatelo: per lui sarà una terribile giornata.

Sarà pure ecologico, ma da punto di vista igenico…

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