Malcontento alla Cittadella per l’aumento del costo del pranzo - CatanzaroInforma

2022-12-20 14:39:32 By : Ms. Vicky Jiang

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Csa Cisal: l’aumento non gravi sulle tasche dei dipendenti

C’è sempre una ragione di più. Sì, d’accordo… Il ritiro della proposta di legge in Consiglio regionale che avrebbe istituito anche in Calabria la figura del consigliere supplente avrà anche avuto tutte le ragioni di questo mondo già ampiamente anticipate dalla più dura opposizione che umano ricordi a Palazzo Campanella e largamente condivise, udite udite, dallo stesso presidente Roberto Occhiuto che, da buon ultimo, ha ricordato non potersene giustificare l’approvazione con i precedenti illustri di Lombardia e Veneto per la semplice considerazione che non siamo né Lombardia né Veneto.

Ma, accanto alle considerazioni già espresse – l’opportunità da parte della maggioranza consiliare di addivenire alla moltiplicazione, vera o presunta che sia, delle poltrone a disposizione della politica in un momento delicato per lavoratori ma ancor di più per cassintegrati e inoccupati – la spallata alle pur legittime aspirazioni dei presentatori della proposta – a firma dei consiglieri Crinò, Arruzzolo, De Nisi, Graziano, Neri – non veniva tanto dai dipendenti del Consorzio di bonifica di Trebisacce in procinto di assumere davanti Palazzo Campanella sembianze molto vicine ai famigerati forconi– quanto dal montante malcontento del migliaio e più di dipendenti della Regione Calabria che lavorano alla Cittadella difronte all’inopinato aumento del costo del pasto che la direzione di Pecco, il concessionario del servizio ristorazione, ha fatto trovare accanto al menu quotidiano.

Di sasso i dipendenti: mai si darebbero aspettati che l’aumento del costo delle materie prime che le loro stesse famiglie sperimentano sui banchi del fruttivendolo o dietro il vetro del macellaio potesse trasferirsi sula loro mensa aziendale. Tutto a un tratto un pasto completo, ha avuto la benevolenza di avvisare la direzione di Pecco, a far data dal 21 novembre 2022 è passato da 7 euro quale è il valore del buono pasto a disposizione del dipendente a 7,80 euro (milleseicento in più delle vecchie lire per rendere l’idea), mentre il collaboratore non dipendente dovrà spendere € 8,50, e il malcapitato esterno ben 11 euro. Ma quel che più ha fatto salire la tensione nei corridoi tra i dodici piani della Cittadella è stata la postilla successiva dell’avviso: “adeguandosi alla normativa in essere già da tempo”, Pecco comunica che “una busta per l’asporto comporterà un addebito di € 0,10”, mentre “un kit posate comporterà un addebito di € 0,20”.

La cosa sta montando, e nel mentre molti stanno decidendo di tornare alla sana abitudine della colazione presso e altri pensano di portarsi cucchiaio forchetta e coltello da casa, ha già assunto l’aspetto di una vertenza sindacale bella e buona. Con una lettera protocollata in simultanea data 21 novembre 2022 i dirigenti aziendali del Coordinamento sindacale autonomo CSA aderente alla Cisal, Gianluca Tedesco e Rosa Critello, hanno richiesto la convocazione di un incontro urgente al presidente Roberto Occhiuto, al dirigente generale del Dipartimento economia Filippo De Cello, al Dirigente di settore economato Raffaella Starace.

“Con email del 19 novembre 2022 e con l’esposizione di alcuni avvisi in sala mensa – scrivono Tedesco e Critello – l’affidatario del servizio di ristorazione della cittadella ha comunicato, direttamente ai dipendenti, l’aumento dei costi del servizio che dovrebbe essere coperti dall’importo del buono pasto. Inusuale appare il fatto che di tale circostanza venga data comunicazione ai dipendenti regionali dall’affidatario medesimo e non già dalla Stazione Appaltante. Alla stessa maniera, appare contraddittorio il fatto che il maggior costo di un servizio che dovrebbe essere coperto dall’entità del buono pasto gravi sulle spalle dei lavoratori che non si sono potuti giovare di alcun aumento in termini di importo del buono pasto medesimo. Per i motivi sopra rappresentanti si sollecita un incontro urgente con la scrivente O.S. per sapere se le SS.LL. siano state informate e condividano l’iniziativa dell’affidatario. In quella sede si potrà, eventualmente, confrontare (art. 5 “Confronto” – lettera “m” – CCNL 2019/2021) su di iniziative alternative che, per venire incontro alle rivendicazioni dell’affidatario, non penalizzino i lavoratori. Non da ultimo, potrà essere affrontato il tema della qualità del servizio percepito dai dipendenti, atteso che arrivano alla scrivente organizzazione sindacale diverse lamentele in ordine alla qualità medesima”.

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