Mariela Schwarz Montiel, la designer di calzature ecologiche e solidali

2022-12-20 14:39:21 By : Mr. George Zheng

Home → Notizie dal mondo vegan → Mariela Schwarz Montiel, la designer di calzature ecologiche, solidali e vegan

Metà sud americana e metà tedesca, Mariela è nata in Paraguay, ha studiato a Berlino e ha lavorato a Milano per Bally e Gucci. I suoi brand oltreché vegani, sono sostenibili da un punto di vista sociale.

Tempo di lettura:  5 minuti

Oggi il mercato delle calzature è talmente competitivo che per fare la differenza si hanno due possibilità: puntare tutto sull’originalità oppure lavorare con nuovi materiali, sempre più sostenibili da un punto di vista ambientale. Mariela Schwarz Montiel, designer dalle origini miste paraguayane e tedesche, con formatasi in Italia e in Francia, creatrice dei brand Amambaih Paris e Carlotha Ray, ha scelto la seconda ipotesi.

Tutto inizia nel 2017, quando deve tornare in Paraguay per assistere il padre malato, lì conosce i Maka, comunità indigena nel Chaco Boreale: rimane subito colpita dai loro tessuti multicolori, che vengono lavorati nel pieno rispetto dell’ambiente. Da qui nasce Amambaih Paris, un progetto che prende il via grazie anche al sostegno del suo socio in affari, Giuseppe Baiardo e del maestro creatore delle espadrillas, Louis Castañer. Nel 2020 arriva anche Carlotha Ray, una linea di ciabattine in gomma vegetale, colorate con pigmenti di frutta e piante italiane.

Per chiudere il cerchio MarielaSchwarz Montiel dà vita anche anche una gamma di fragranze vegane, firmate Carlotha Ray, che unisce la tradizione dell’haute parfumerie francese con il lusso sostenibile, rimanendo fedele ai valori costitutivi del marchio. Abbiamo incontrato la stilista e imprenditrice per conoscere di più le sue attività.

Ho lavorato con marchi importanti come Bally e Gucci e stilisti di primo livello come il giapponese Yamamoto, ma per me sarebbe stato veramente difficile emergere solo grazie al carattere dei miei modelli, così ho deciso di seguire una mia inclinazione naturale, ossia quella di affiancare l’estetica all’attenzione per le tematiche ambientali e quest’idea ha guidato tutto il mio processo creativo.

Sì, dopo essere rientrata in Sud America ho sentito l’esigenza di andare alla ricerca delle mie origini e durante il percorso ho incontrato i Maka, una comunità indigena che mi ha immediatamente affascinato. Mi sono innamorata dei tessuti, dei colori e del loro modo di vivere in armonia con la natura che li circonda. Così ho deciso di creare un marchio che fosse sostenibile da un punto di vista sia ambientale che sociale; che potesse aiutare economicamente la comunità, dando un reddito adeguato alle donne che lavorano per il progetto, e al tempo stesso dimostrasse che la moda può essere green e cruelty free.

Il cotone di cui sono fatti i sandali, viene raccolto, filato e tessuto a mano dalle donne Maka, dopo essere stato tinto con colori caldi e accesi che si ispirano al paesaggio circostante come l’azzurro del cielo del Guarany e del fiume Paraguay, il verde della foresta tropicale, il rosso della terra e il giallo del sole. L’intreccio è l’elemento che caratterizza il marchio: artigiani di diverse tribù uniscono le loro esperienze di vita in un progetto che diventa un brand. In questo momento sto promuovendo una nuova collezione di Amambaih realizzata per Chloé, grazie alla quale abbiamo sostenuto una nuova comunità artigianale costituita da circa venti famiglie.

Tutto è partito da una scoperta: oggi la scarpa più usata al mondo è l’infradito. Per questo abbiamo deciso di realizzarla in materiali completamente naturali e biodegradabili, in modo che, finito il suo ciclo di vita, possa essere assorbita dalla terra. Le ciabattine sono composte da una percentuale compresa tra il 60% e l’80% di gomma naturale proveniente da un’estrazione di lattice a base vegetale. Gli agenti naturali della produzione di rifiuti organici vengono utilizzati per rinforzare la struttura in lattice delle scarpe, mentre gli scarti di produzione della gomma vengono schiacciati e riutilizzati in una nuova mescola per le prossime collezioni. Ogni pezzo viene tinto naturalmente utilizzando erbe officinali, fiori e piante tra cui: oliva, sansa, carciofo, pepe, melograno, mallo di mandorla, mallo di noce, oltre al terriccio e al carbonio vegetale. Vengono utilizzati anche altri materiali organici come la menta e riso. Le parti in tessuto, sono realizzate in un bio-raso certificato ECOVERO e GOTS e da un lino di provenienza italiana locale. Per trovare questo tipo di tessuto ci siamo rivolti ad un artigiano che lavora con materiali di recupero a bassissimo impatto ambientale. Le flip-flops sono caratterizzate da un romantico motivo che scorre lungo i bordi della suola e le rende belle ed eleganti nella loro semplicità.

Le tre fragranze che costituiscono la collezione di profumi Carlotha Ray possono essere indossate singolarmente o mischiate insieme. Contengono il 90% di materiali di origine naturale, sono prive di elementi nocivi e coloranti artificiali. Infine anche il packaging è totalmente biodegradabile: la bottiglia è in vetro per il 40% riciclato, mentre la scatola è realizzata in carta italiana, in parte riciclata, e fibra di canapa. Trovare materiali davvero sostenibili per la confezione non è stato facile, dal momento che non c’è ancora una sufficiente diffusione delle informazioni tecniche sui materiali.

Sì ci sto lavorando proprio adesso, prossimamente lancerò una nuova linea di Carlotha Ray, realizzata completamente con tessuti di origine vegetale. Ora non posso anticipare troppo, ma a breve ne sentirete parlare.

La soluzione più comoda è sicuramente quella di ordinarli sui siti dei brand Amambaih e Carlotha Ray. Poi è possibile trovarle anche in alcune boutique multimarca con cui ho stretto accordi per la distribuzione, come OLG Boutique in via S. Andrea 10/A a Milano.

Iscriviti alla newsletter e ricevi subito l'ebook gratis

Quattro ricette MAI pubblicate sul sito che potrai scaricare immediatamente. Puoi scegliere di ricevere una ricetta al giorno o una newsletter a settimana con il meglio di Vegolosi.it.  Iscriviti da qui.

Sai come si fa la salsa zola vegan? Iscriviti alla newsletter entro e non oltre l'11 maggio e ricevi subito la video ricetta

Pubblicato il:  11 Luglio 2022 Ultimo aggiornamento:  11 Luglio 2022

Abbonamento Light: 5 numeri di Vegolosi MAG a 16€

Panettone vegan fatto in casa

Contatti: Redazione Uff. Stampa Pubblicità

Vegolosi.it è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano, n. 231 del 07/06/2013 | © Copyright 2022 | Edito daViceversa Media Srl |