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2022-12-20 14:36:02 By : Ms. Lucy Wang

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La plastica ha pervaso tutti gli aspetti della vita nel XX e XXI secolo, tanto che questi secoli sono stati soprannominati l’era della plastica. Proprio in questo momento è molto probabile che diversi tipi di plastica siano a portata di mano: componenti del vostro computer o dello smartphone, fibre plastiche nei vestiti, contenitori di caffè, o per il cibo, oppure addirittura microplastiche nel sangue o nel sistema respiratorio.

È per questo che da anni è stato lanciato “Plastic Free July”, ovvero un mese di luglio senza plastica.

Secondo l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA), solo nel 2018 sono stati generati 35,7 milioni di tonnellate di plastica e questo numero non fa che aumentare ogni anno. Ecco perché Plastic Free July è così importante.

Plastic Free July vuole essere uno sforzo collettivo della durata di un mese per consumare poca plastica o, ancora meglio, nessuna. In un solo mese può essere sconvolgente scoprire quanta plastica è diventata parte integrante della nostra routine quotidiana. Soprattutto perché si trova in posti che non ci si aspetterebbe mai.

Sebbene vi siano fonti ovvie di plastica, come le bottiglie d’acqua monouso e le confezioni di cibo, la plastica si insinua nelle nostre vite anche in altri modi. È presente in cerotti, gomme da masticare, smalti per unghie e altro ancora, quindi non è facile eliminarla completamente dalla propria vita.

La buona notizia è che, diventando più consapevoli della presenza della plastica, si imparerà ad evitarla e/o a ridurla anche negli altri mesi dell’anno.

La parola plastica è un termine generico che indica i materiali che possono essere formati e modellati sotto pressione e calore. Le plastiche moderne sono costituite da materiali chiamati polimeri. Si tratta di grandi molecole costituite da una catena di molecole più piccole, chiamate monomeri. Pensiamo alla plastica come a un materiale moderno, ma le plastiche naturali come l’ambra, la gomma, le corna degli animali, i gusci delle tartarughe e la gommalacca esistono fin dall’antichità.

Quando a metà del XIX alcuni materiali di origine animale hanno iniziato a scarseggiare, gli scienziati hanno affrontato il problema brevettando materie plastiche semisintetiche. Nel 1862, l’inventore Alexander Parkes, nato a Birmingham, brevettò la Parkesina, un sostituto economico e colorato dell’avorio e dei gusci delle tartarughe.

Nel XX secolo, la rivoluzione della plastica era già in atto. Nel 1907 il chimico belga Leo Baekeland brevettò la prima plastica completamente sintetica. La chiamò Bakelite e conteneva due sostanze chimiche: formaldeide e fenolo. La bachelite fu l’inizio di un boom di consumi che offriva prodotti altamente desiderabili ma accessibili a tutti. Il polietilene fu scoperto per caso nel 1933, dando vita a un nuovo materiale robusto, flessibile e resistente al calore. Utilizzato per la prima volta per isolare i cablaggi radar durante la Seconda Guerra Mondiale, si è fatto poi rapidamente largo anche nel consumo di massa.

Un tempo considerata un materiale meraviglioso, oggi sappiamo che le proprietà chimiche che rendono utile la plastica hanno portato anche a un grave problema ambientale. In poche parole siamo sommersi dalla plastica ed è difficile da smaltire. La plastica impiega da centinaia a migliaia di anni per biodegradarsi.

La moderna industria della plastica trae la sua materia prima dall’industria dei combustibili fossili e contribuisce ai livelli globali di C02. Inoltre, la plastica si decompone in microparticelle che inquinano gli ecosistemi, gli oceani, l’aria e il corpo umano. I rifiuti di plastica sono talmente fuori controllo che sono state trovate tracce di microplastiche in ogni angolo della Terra e, per la prima volta, quest’anno sono state trovate anche nel sangue umano e nei polmoni.

Riuscire a eliminare completamente la plastica dalla nostra quotidianità è un’impresa pressoché impossibile. Esistono però decine di modi semplici per ridurre la quantità di plastica dalla nostra vita. Meno è meglio e ogni azione conta. Ecco quindi un elenco delle azioni che è possibile intraprendere:

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