Vizi e sfizi sulla tavola delle feste - Linkiesta.it

2022-12-20 14:43:13 By : Mr. David Du

Tra Natale e Capodanno, abbandonarsi ai piaceri della convivialità mangereccia con familiari e amici è un rito a cui non ci si può sottrarre. Ma se la tradizione domina sulle tavole di gran parte d’Italia, non mancano nicchie d’avanguardia, che cercano di movimentare il menù delle Feste con chicche golose e rivisitazioni gourmet di grandi classici. In molti casi puntando anche sulle idee regalo gourmet portate (si spera) dagli ospiti. Quindi prendete nota nella vostra lista dei desideri.

Alta gradazione per scaldare l’atmosfera Che sia per aprire i festeggiamenti o per rendere più piacevole l’attesa della mezzanotte, un buon cocktail non può mancare neppure durante il Natale domestico (né tantomeno per la notte di San Silvestro!). Per questo meglio attrezzarsi con le ultime chicche della mixologist, pensate apposta per portare l’arte dello shaker anche a casa.

Quest’anno NIO Cocktails propone una gift box esclusiva con sei cocktails classici reinventati in chiave natalizia (Spiced Negroni, Winter Sidecar, Apple Rum Punch, Christmas Margarita, Christmas in Manhattan, Snow Daiquiri) grazie all’aggiunta di frutti tropicali, cocco, cioccolato, zenzero, chiodi di garofano e cannella. Il tutto all’interno di confezioni monodose dal design elegante che contengono gli ingredienti già pronti, mixati e calibrati per ottenere dei drinks perfettamente equilibrati seppur home made.

In alternativa, per chi non si spaventa a dilettarsi con la miscelazione fai-da-te (fuori dalla busta predosata), Martini propone quattro rivisitazioni natalizie del tradizionale cocktail Americano (Martini Zen, Martini Sucré Salé, Martini Spicy, Martini Gold) tutti a base di Martini Riserva Speciale Rubino e Martini Riserva Speciale Bitter ma pensati per essere tailor made, cioè capaci di stupire gli ospiti in base alla loro personalità. A queste si aggiungono le ricette (copiabili e super- instagrammabili) elaborate da Bruno Vanzan per questo Natale: dal trendy Very Peri (dalla tonalità violacea celebrata da Pantone come must have del 2022) al simpatico Santa’s Hat (rassicurante sia per la somiglianza con il “cappello di Babbo Natale” sia per gli aromi che evocano ricordi d’infanzia), fino al goloso Campari Shakerato al Caramello (raffinato nel gusto e curata nella guarnizione, fatta con croccanti cialde che rendono il risultato finale ancora più interessante).

Amuse bouche: lusso prêt-à-manger Aperitivo con le solite tartine con salmone, caviale o formaggi pregiati? Non quest’anno! Il menù di Natale e Capodanno “si capovolge” e inizia dalla pasticceria e in particolare con i macarons salati.

Senza la pretesa di replicare quelli serviti al piatto dallo chef Marcello Trentini (che nel suo Magorabin a Torino li proporrà farciti con parfait d’anatra al tartufo nero per il menù di Capodanno), né di replicare le ricette del pluripiemiato pasticcere padovano Luigi Biasetto (nelle varianti con Fassona e aceto balsamico; pomodoro, burrata e basilico; riso e zafferano; riso e nero di seppia; salmone, yogurt e aneto) possiamo optare per il più comodo prêt-à-manger proposto da Enrico Rizzi. Uno chef attento allo studio delle materie prime e al loro utilizzo curioso e sorprendente, che dopo i macarons “in giallo” (con ganache al burro salato con zafferano, pecorino e pepe nero) realizzati per la Zafferano Week 2022, rinnova per questo Natale la sua proposta gourmet con la Collezione “Salati Lusso”: gusci perlati che racchiudono un cuore salato con ingredienti pregiati (salmone selvaggio d’Alaska affumicato, pecorino di Fossa, tartufo bianco, foie gras, aceto balsamico tradizionale di Modena Igp invecchiato dodici anni e vini pregiati come Dom Périgmon 2019, Benn Ryé 2019 e Château d’Yquem 1998).

Ma la vera novità per questo Natale 2022 sono i macarons al burro di malga della Valtellina e caviale White Sturgeon, le uova dello storione bianco della storica azienda Caviar Giaveri (di San Bartolomeo di Breda, in provincia di Treviso), e realizzati in color ottanio (un turchese scuro, a metà tra il blu e il verde) proprio come la nuova etichetta “White Sturgeon Deluxe”. Un finger food prezioso, dal gusto particolare, ideale per iniziare un pranzo o una cena in modo sofisticato e non banale. E per gustarlo non servono neppure le posate d’avorio!

Crudité con un tocco esotico nostrano Chi non rinuncia ad aprire il menù con il tradizionale crudo di pesce, può comunque dare un tocco innovativo all’antipasto sostituendo il solito limone con quello “fatto a perle”: stiamo parlando del prezioso finger lime (o “ caviale di limone”), un agrume australiano, che ha l’aspetto di un piccolo cetriolo, ma nasconde al suo interno centinaia di minuscole sfere sode e polpose, piene di succo dal retrogusto acidulo e agrumato. Lo svantaggio? Costa circa 200 euro al kg: 100 volte di più rispetto ai nostri fidati limoni. Ma si sa: Semel anno licet insanire!

In alternativa c’è anche la versione nostrana: si chiama faustrime e viene coltivato in Calabria, nel Lazio e in Sicilia. Ha la stessa forma e lo stesso sapore del cugino australiano, ma costa in media quattro volte meno.

Festa, pasta e scaramanzia: l’Italia è sempre l’Italia Nel Bel Paese il primo piatto è una cosa seria. Perciò non conta quanto sia stato ricercato l’antipasto: l’entrée all’italiana riconquista subito il gradino più alto del podio del menù.

Ma per chi vuole disertare ai tradizionali tortellini o alla pasta al forno, quest’anno ci sono nuovi formati pensati apposta per Natale come la Christmas Pasta di Dalla Costa, semola di grano duro, trafilata al bronzo ed essiccata a bassa temperatura, con la forma di abeti, agrifogli, candelabri, stelle comete e pacchi regalo, nei tre colori bianco, rosso (all’aroma di pomodoro) e verde (con spinaci disidratati).

Agli amanti della tombola, o forse solo a chi sa far propria la gioia di festeggiare in stile partenopeo, Voiello propone invece la quarta edizione di La Scaramantica, un formato di pasta esclusivo  (la Gran Penna Ruvida) in edizione limitata, dedicato all’isola di Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022. Lo si trova all’interno di una gift box da collezione che celebra la generosità partenopea e raffigura la Nutrice dell’Isola, simbolo di prosperità e fortuna.

A Natale siamo tutti più buoni (ma un po’ di acidità ci vuole!) L’acidità in cucina è fondamentale: esalta gli altri sapori, ripulisce il palato, “resetta” le papille gustative e riattiva il desiderio di assaporare un nuovo boccone. L’aceto (insieme ad altri prodotti fermentati come vini, spumanti, birre, kombucha e hard zeltzer) è l’ingrediente più raffinato per dare profondità al gusto di molte portate (calde o fredde, crude o cucinate), rendendolo più complesso e al tempo stesso equilibrato, non noioso né stucchevole. Ma poiché di aceti ne esistono molti, ciascuno dei quali ha un suo abbinamento elettivo, l’ideale sarebbe avere a disposizione un set da degustazione, con prodotti diversi per acidità acetica, tenore zuccherino, grado alcolico, densità, fluidità, colore, sentore tipico e trasparenza.

Per questo Natale ci ha pensato l’Acetaia di Canossa, con la sua Gift Box Goccia Collection: una selezione di condimenti balsamici ricercati, con un invecchiamento tra cinque e otto anni, suddivisi in bianchi (di sole uve bianche Malvasia), neri (da lenta maturazione per otto anni in legni di varie essenze), rosé (da uve Ancellotta) e “Mela e Tartufo”. Ovviamente per l’effetto wow ci sono anche le “perle” di aceto: stessa sostanza ma format più scenografico (che sulla tavola delle Feste non è mai abbastanza)!

Pagnotte “to be”… dal frigo al forno (di casa) Cosa c’è di più familiare e rassicurante del profumo del pane appena sfornato? Fa subito festa ed evoca immagini di nonne con il grembiule e le mani infarinate. Ma non dimentichiamo che siamo nel 2022 (quasi 2023) e che, nonostante i tentativi profani intrapresi durante il lockdown, l’arte della panificazione resta una cosa seria, riservata ai professionisti.

Allora come fare a riscoprire la magia dei lievitati home made? Per esempio con il “pane da frigo” di Niko Romito, che nel suo nuovo Laboratorio a Milano, lo propone nella versione “da rigenerare a casa”, fatto con grani autoctoni da agricoltura biologica (in particolare con le farine locali di Solina e Saragolla), lievito madre e pochi altri ingredienti (patate, olive, rosmarino ma anche cioccolato e ciliegie), che si conserva in frigorifero fino a un mese e si rigenera in pochi minuti senza perdere il gusto (e il fascino) genuino del pane made in Italy (anzi made in Abruzzo), appena sfornato.

Idem per il Pane Timpa del forno L’Arte del Grano: uno speciale pane calabrese (in formato da condividere) ottenuto con farina di grani antichi Verna e Cappelli, coltivati nell’altopiano della Sila Grande, e arricchiti da pomodori secchi calabresi essiccati sotto il sole e finocchietto selvatico raccolto nella Timpa davolese, la campagna del paese di Davoli (in provincia di Catanzaro). Viene esportato in tutta Italia e consente di portare in tavola il sapore della Calabria e della famiglia in soli 3-4 minuti… a 200 gradi!

Il pacco, o meglio, il “cubo da giù” Chi vive al Nord ma ha radici in Meridione probabilmente ha i suoi “pusher” di fiducia ed è abituato a vedersi recapitare le eccellenze del Mezzogiorno direttamente a casa a scadenza regolari per tutto l’arco dell’anno (il famoso “pacco da giù”). Chi non ha questo privilegio può comunque godere dei sapori mediterranei grazie a nuovi “kit di sopravvivenza” pensati per portare i gusti del Sud fino alla Val d’Aosta.

Un esempio sono le latte gourmet di Agromonte, che ogni anno a Natale propone nuove tin box per celebrare gli aromi, i colori e il folklore della Sicilia e che, per questo 2022, racchiudono insieme all’immancabile salsa pronta di pomodoro ciliegino (in una nuova veste grafica limited edition) anche una selezione di conserve della linea Bruschette (come quella ai carciofi, quella alle olive e il pesto alla siciliana).

Ma quest’anno per celebrare la terra iblea c’è anche Cube Selection: una proposta di otto speciali box dalla grafica elegante e con un contenuto (dolce o salato) ispirato, per ciascuna, a un territorio particolare della Sicilia: crema di tonno in due varianti (con arance e con pistacchi) per il Cubo Pantelleria; pasta biologica formato gemelli e pesto mediterraneo (con basilico e pomodoro fresco) per il Cubo Taormina; pasta biologica formato busiate e ragù di pesce spada per il Cubo Trapani; pasta biologica formato rigatoncini e bottarga di tonno per il Cubo Marzamemi: filetti di pesce spada evo e filetti di tonno evo per il Cubo Favignana; cioccolati aromatizzati (vaniglia, cannella, arancia, peperoncino, pistacchio e Nero d’Avola) per il Cubo Modica e creme al ciliegino e al peperoncino per il Cubo Etna. Sapori autentici e mix particolari che accompagnano il menù delle feste dall’antipasto al dolce e fanno sentire un po’ più vicini a casa, o comunque un po’ più al sole.

Bottiglie da mangiare (con gli occhi!) Non basta fare “pop”: per il pranzo di Natale, e il brindisi di Capodanno, ci vuole qualcosa di bello (oltre che buono). Ecco allora che vini e spumanti si trasformano in pezzi di design o vere e proprie opere d’arte, capaci di contendersi l’attenzione con il resto della mise en place.

Un esempio perfetto per l’opulenza della tavola natalizia è rappresentato dall’Amarone Gioè Docg Classico 2013 della cantina veronese Santa Sofia, con un’etichetta sontuosa raffigurante la Villa palladiana simbolo dell’azienda, che si distingue dalla linearità colorata, pop e immediatamente riconoscibile, con cui la storica winery della Valpolicella ha da poco rinnovato l’aspetto esteriore delle sue bottiglie.

Invece per un “cin cin” d’effetto c’è l’esuberanza di Otello Ceci Color, la linea di bottiglie dall’eleganza sfrontata, cromate e con la base quadrata, con cui la winery italiana Ceci 1938 ha vestito a festa il suo dello spumante, dandogli una forte personalità “visiva”, e rendendolo il punto shocking del brindisi.

Più discrete, in linea con la sobrietà francese, sono le bottiglie da collezione Dom Ruinart Blanc de Blancs 2010, il millesimato della più antica Maison de Champagne, che dal 2020 veste le sue etichette con una second skin (innovativa e sostenibile in carta riciclata) e che per questo Natale propone un involucro ispirato alle cattedrali di Reims e sembra scolpito nel gesso e al tatto è setoso, morbido e vellutato. Il risultato? Una bottiglia che è un oggetto scultoreo, quasi artistico, ma anche ecologico perché riciclabile al 100%. Altrettanto degna di nota è Moët Impérial Spark of Light, una bottiglia in edizione limitata, decorata da un motivo pirotecnico dorato su sfondo bianco, che rallegra la grafica con dettagli neri che da sempre caratterizza la linea di Champagne Moët & Chandon, senza nulla togliere alla sua eleganza classica. Insomma, semplicemente un lecito vezzo per le tavole a cui già non manca niente!

Pre (o post) panettone Dei panettoni più buoni da godersi nel 2022 (e degli altri panettoni da assaggiare) abbiamo già parlato, ma vale la pena di soffermarsi su ciò che precede (e segue) il consumarsi di questo immancabile rituale e consente di prolungare legittimamente la permanenza a tavola: la frutta secca e soprattutto quella esotica.

La frutta secca (noci, nocciole, mandorle e arachidi) è una presenza immancabile a fine pasto durante le feste, spesso associata alla frutta disidratata (protagonista anche di farciture e ripieni): per questo Noberasco ha creato una nuova collezione natalizia limited edition ispirata al fascino dei deserti arabici, che racchiude in confezioni gourmand il meglio dei prodotti tradizionalmente commercializzati dall’azienda (a partire dai datteri tunisini, algerini, ma anche israeliani e giordani), in forma integra o all’interno di altre preparazioni (creme, frutta candita o ricoperta di cioccolato, panettone o plum cake di Natale).

Per chi invece punta al fresco di provenienza esotica, ma vuole ampliare i suoi orizzonti oltre la classica proposta di ananas, mango, papaya e litchi (nefelio o ciliegia della Cina), ci sono prodotti più curiosi e interessanti, come la pitaya (o dragon fruit), l’alkekengi (alchechengi o alchechengio), il mandarino cinese (kumquat, cumquat o kingen), il limequat (un agrume ibrido tra lime e kumquat), l’Hala Fruit, l’atemoya (un ibrido tra sugar apple e Cherimoya), lo zapote o la Blue Java Banana (o “banana gelato” per la consistenza cremosa e il gusto di vaniglia).

Per i pigri? Tutto in una box! Fa un po’ impressione l’idea di preparare un pranzo di Natale o di un cenone di Capodanno senza fare la spesa, ma i miracoli dell’eCommerce sono infiniti e, per i food lovers con poco tempo, un’opzione intelligente è quella di auto-regalarsi food box natalizie con tutto l’occorrente per soddisfare i propri ospiti mettendo in tavola le eccellenze gastronomiche della tradizione italiana.

Cortilia , per esempio, ha creato golosissime box con una raccolta completa di chicche e prelibatezze enogastronomiche locali e sostenibili che regalerà degustazioni indimenticabili, con in più il merito di sostenere la Fondazione Umberto Veronesi nella ricerca sull’oncologia pediatrica. Hello Fresh offre un servizio in più, consegnando direttamente a domicilio ingredienti predosati per ricette già studiate e adatte alle Feste: lonza glassata al chutney di prugne, frittelle di patate e pancetta, spinacino e nocciole oppure salmone nel bacon su crema di patate al rosmarino, porri e pere al burro e rosmarino. Il Pastificio Rana rilancia per il secondo anno le speciali box natalizie, in cui oltre alle specialità della casa disponibili tutto l’anno sono presenti alcuni tortelli limited edition, mentre La Grande Bottega Italiana propone una serie di opzioni gourmet pensate per valorizzare le eccellenze artigiane delle province di Parma, Reggio Emilia e Bologna.

Bastano queste tips per assicurarsi una bella tavola e un banchetto riuscito? No, se si pensa che alla fine gli ingredienti principali di una festa di successo sono sempre “i contorni”, intesi non in senso letterale e che non si possono apparecchiare in tavola né acquistare al supermercato o ordinare online. Piuttosto si trovano accomodati sulle sedie attorno al desco. Quindi attenzione: la vera selezione va fatta all’ingresso!!!

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